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"Creata per essere la fidanzata di Philip Rembrandt, ben presto Valentina divenne l'assoluta protagonista delle pagine ideate, disegnate e scritte da mio padre. Probabilmente lui aveva sempre saputo che sarebbe andata così, ma per le sue prime storie aveva optato per un cliché più tradizionale, con un protagonista maschile diviso fra la tranquilla vita diurna di critico d' arte e le imprese notturne e sotterranee del più fascinoso Neutron. Quando però sia i lettori di «Linus» sia il suo direttore, l'amico Giovanni Gandini, gli fecero capire che era meglio puntare sulla sua parte femminile, tutto continuò nella maniera più fluida e naturale possibile. Da avventure gialle, misteriose, fantascientifiche, le storie virarono verso un genere molto personale, che mai si era visto prima. Il piano narrativo non era più uno solo; ma, sovrapposti, la realtà, il sogno, l'immaginazione."